Nello studio dell’arte vige una sproporzione fra leggere ed osservare, tutta a favore della lettura, come se la comprensione dell’arte prescindesse dalla messa in opera – e in forma – del senso. Interpretare un’opera d’arte come nessuno ha mai fatto fino ad ora senza limitarsi alla descrizione del visibile, alla tecnica utilizzata e alla storia dell’opera stessa e dell’artista: questa è la differenza rispetto a tutte le serie documentarie dove lo storico si cimenta in una descrizione didascalica.
DENTRO L’OPERA è un viaggio appassionante nell’arte attraverso una lettura diversa e moderna. Un artista fuori dal comune ci conduce nell’intimo dell’opera, svelando dettagli prima d’ora mai affrontati, con il suo stile viscerale, a tratti folle, nel raccontare e vivere l’arte da una prospettiva privilegiata rispetto ai classici divulgatori e senza compromessi con il mondo dell’arte istituzionale. Siamo infatti ben lontani dalla tradizionale lezione accademica incentrata nella figura del conduttore o dell’esperto in campo artistico che dispensa un compendio di informazioni su un determinato tema, assumendo talvolta un linguaggio troppo specifico e complesso per il pubblico a casa.
DENTRO L’OPERA è una nuova lettura dei capolavori della cultura italiana con una concezione dell’arte e della fruizione dell’arte indubbiamente più aperta, dinamica, a tratti onirica e incredibilmente toccante.
La Serie si muove certo nell’ambito dei saperi concettuali ma non meno delle competenze visive: i luoghi che contengono l’arte, le città, i musei, le chiese e le piazze, i personaggi chiave che con illoro operato tramandano l’arte e la tecnica.
L’host vive la città d’arte dall’interno, ci accompagna nelle vie storiche, nei borghi e nelle botteghe, incontrando gli artisti e i personaggi del luogo e, anche attraverso le loro testimonianze, ci racconta di artisti del passato e delle loro opere eterne.
MASSIMO LIPPI
Massimo Lippi, artista, poeta, pittore e soprattutto scultore, autore di teatro e regista, nato a Ponte a Tressa, Siena, nel 1951. Muove il suo processo immaginativo da una motivazione sempre e soltanto di ragione sostanzialmente poetica e non certo di ragione formale, ovvero di mera formulazione di elaborazione plastica. La sua attività di scultore e pittore non è distinguibile da quella di poeta.
La sua fantasia artistica è sempre illuminata e nobilitata dalla sua carica emotiva e poetica e sboccia nel connubio tra un’espressività passionale e intensa e uno svariatissimo repertorio di frammenti materici ed oggettuali prelevati dalla quotidianità. Ogni materiale a contatto con la sua immaginazione diventa arte. La luce come vita, come essenza, spiritualità, interiorità, che continua a prendere forma dall’utilizzo di svariati materiali, per rimarcare il valore della creazione e la necessità dell’umanità di trovare in essa il senso del tutto nell’universo delle cose materiali e immateriali. Umane e sacre. In ogni lavoro di Lippi emerge, con forza, il richiamo costante a una lettura intima della natura, trascinando il visitatore all’interno di un caleidoscopio di forme che spingono lo sguardo a riflessioni dell’anima. Lo spettatore rimane attratto, quasi costretto a soffermarsi per decodificare il senso e iniziare il dialogo che l’artista ha voluto innescare con la sua produzione.Ha esposto al Metropolitan Museum di Tokyo, a Colonia, a Milano, New York, nei Palazzi Vaticani e in altre parti d’Italia e d’Europa. Ha dipinto il Palio di Siena. Ha gettato in bronzo le figure dei Portali della Basilica Cateriniana di San Domenico in Siena, collocandoli sui battenti lignei, che rappresentano alcune parti della legenda maior di Santa Caterina da Siena. Ha realizzato altre monumentali opere in pietra e in bronzo, specialmente altari e porte di Chiese, tra cui il Crocifisso della Madonna del Voto per il Duomo di Siena, il ciborio in bronzo per la Basilica di S. Maria di Provenzano, il Gavinone di Piazza del Campo. Il suo costante interesse perla salvaguardia del creato lo ha condotto a scolpire marmi monumentali per il museo subacqueo di Talamone(Casa dei pesci) con 21 blocchi di marmo di Carrara per fermare la pesca a strascico illegale. É del 1982 l’esordio poetico nell’antologia einaudiana dei Nuovi Poeti Italiani, con prefazione di Alfonso Berardinelli. Più volte finalista al Premio Viareggio, è considerato uno tra i più significativi poeti della sua generazione, commentato estimato dai maggiori poeti, artisti e intellettuali del secondo ‘900 quali Elsa Morante, Franco Fortini, Giorgio Caproni, Mario Luzi, Giovanni Raboni, Enzo Carli, Amnon Barzel, Giorgio Agamben e tanti altri.
Ha insegnato per molti anni all’Istituto d’Arte di Siena e all’Accademia di Carrara e Macerata.
Già Visiting Professor nell’Università S.M.U. di Dallas, ha insegnato per alcuni anni all’Università di Buffalo nella sezione italiana.