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La prima serie etica sulla chirurgia estetica.
Lontano dalle serie patinate sulla classica chirurgia estetica, “Il Mio Amico Bisturi” centra la propria narrazione su personaggi che vivono un disagio psicofisico associato a patologie dolorose che limitano la vita nel quotidiano, non certo un problema puramente estetico. Quindici pazienti di estrazione sociale eterogenea, otto episodi di forte impatto emotivo grazie alle storie, alle confidenze dei protagonisti e agli interventi a cui si sottopongono.
Con Damiano Tambasco, chirurgo plastico, Responsabile dell’Unita Operativa Chirurgia e Medicina Estetica dell’Ospedale San Carlo di Nancy a Roma.
B.E.V.I. (Bacche, Enologi e Vinattieri d’Italia) racconta l’eccellenza vinicola italiana attraverso la scoperta di vini e cantine e lo fa percorrendo il nostro territorio alla ricerca dei protagonisti dell’arte del vinificare e di luoghi incredibili, veri e propri monumenti della vinificazione dalle forme architettoniche virtuose, che nascondono al proprio interno, oltre alla produzione del vino, opere d’arte contemporanea appositamente realizzate.
Sono le cantine del nostro tempo, edifici che non hanno più solo lo scopo di ospitare l’attività produttiva, ma anche l’ambizione di proporre un’immagine per il prodotto che ospitano.
Dai vecchi capannoni di una volta, siamo quindi passati a strutture monumentali, progettate in molti casi da architetti di fama mondiale.
Un connubio tra vino, arte e architettura sempre più osmotico che prende le forme di progetti spesso spettacolari, dove tradizione e innovazione si uniscono alla ricerca di un compromesso per un pubblico sempre più esigente che non si accontenta più di valutare ciò che arriva nei calici, ma vuole conoscere come si lavora tra le botti, con quale sensibilità si conducono i vigneti, all’insegna dell’eco-sostenibilità.
B.E.V.I. è la prima Serie mai realizzata che racconta l’Arte nel mondo del vino. Un mondo incredibile, fatto di sensorialità a 360 gradi, nuova frontiera del turismo e degli appassionati di arte, architettura e design.
B.E.V.I. (Berries, Oenologists and Winemakers of Italy) promotes the excellence of Italian winemaking through the discovery of wines and wine cellars. It does so by travelling through Italy in search of the masters of the art of winemaking and visiting incredible places, true monuments of vinification with their prestigious architectural forms which in addition to wine production house works of specially-created contemporary artworks.
These are today’s wine cellars, buildings that no longer have the sole purpose of being a place where wine is produced, they also strive to create an image for their product.
From the old sheds of the past, we have moved on to modern monumental structures, many of which have been designed by world-famous architects.
It is an increasingly osmotic blend of wine, art and architecture that takes the form of often spectacular projects, and where tradition and innovation come together in search of a compromise for an increasingly demanding public that is no longer satisfied with appraising the wine that is poured into their glasses.
They also want to know how the work in the cellars is carried out and with how much sensitivity the vineyards are tended, all in the name of eco-sustainability.
B.E.V.I. is the first series ever made about art in the wine world. It is an incredible world that stirs all the senses, a new frontier for tourism and for lovers of art, architecture and design.
Nello studio dell’arte vige una sproporzione fra leggere ed osservare, tutta a favore della lettura, come se la comprensione dell’arte prescindesse dalla messa in opera – e in forma – del senso. Interpretare un’opera d’arte come nessuno ha mai fatto fino ad ora senza limitarsi alla descrizione del visibile, alla tecnica utilizzata e alla storia dell’opera stessa e dell’artista: questa è la differenza rispetto a tutte le serie documentarie dove lo storico si cimenta in una descrizione didascalica.
DENTRO L’OPERA è un viaggio appassionante nell’arte attraverso una lettura diversa e moderna. Un artista fuori dal comune ci conduce nell’intimo dell’opera, svelando dettagli prima d’ora mai affrontati, con il suo stile viscerale, a tratti folle, nel raccontare e vivere l’arte da una prospettiva privilegiata rispetto ai classici divulgatori e senza compromessi con il mondo dell’arte istituzionale. Siamo infatti ben lontani dalla tradizionale lezione accademica incentrata nella figura del conduttore o dell’esperto in campo artistico che dispensa un compendio di informazioni su un determinato tema, assumendo talvolta un linguaggio troppo specifico e complesso per il pubblico a casa.
DENTRO L’OPERA è una nuova lettura dei capolavori della cultura italiana con una concezione dell’arte e della fruizione dell’arte indubbiamente più aperta, dinamica, a tratti onirica e incredibilmente toccante.
La Serie si muove certo nell’ambito dei saperi concettuali ma non meno delle competenze visive: i luoghi che contengono l’arte, le città, i musei, le chiese e le piazze, i personaggi chiave che con illoro operato tramandano l’arte e la tecnica.
L’host vive la città d’arte dall’interno, ci accompagna nelle vie storiche, nei borghi e nelle botteghe, incontrando gli artisti e i personaggi del luogo e, anche attraverso le loro testimonianze, ci racconta di artisti del passato e delle loro opere eterne.
Massimo Lippi, artista, poeta, pittore e soprattutto scultore, autore di teatro e regista, nato a Ponte a Tressa, Siena, nel 1951. Muove il suo processo immaginativo da una motivazione sempre e soltanto di ragione sostanzialmente poetica e non certo di ragione formale, ovvero di mera formulazione di elaborazione plastica. La sua attività di scultore e pittore non è distinguibile da quella di poeta.
La sua fantasia artistica è sempre illuminata e nobilitata dalla sua carica emotiva e poetica e sboccia nel connubio tra un’espressività passionale e intensa e uno svariatissimo repertorio di frammenti materici ed oggettuali prelevati dalla quotidianità. Ogni materiale a contatto con la sua immaginazione diventa arte. La luce come vita, come essenza, spiritualità, interiorità, che continua a prendere forma dall’utilizzo di svariati materiali, per rimarcare il valore della creazione e la necessità dell’umanità di trovare in essa il senso del tutto nell’universo delle cose materiali e immateriali. Umane e sacre. In ogni lavoro di Lippi emerge, con forza, il richiamo costante a una lettura intima della natura, trascinando il visitatore all’interno di un caleidoscopio di forme che spingono lo sguardo a riflessioni dell’anima. Lo spettatore rimane attratto, quasi costretto a soffermarsi per decodificare il senso e iniziare il dialogo che l’artista ha voluto innescare con la sua produzione.Ha esposto al Metropolitan Museum di Tokyo, a Colonia, a Milano, New York, nei Palazzi Vaticani e in altre parti d’Italia e d’Europa. Ha dipinto il Palio di Siena. Ha gettato in bronzo le figure dei Portali della Basilica Cateriniana di San Domenico in Siena, collocandoli sui battenti lignei, che rappresentano alcune parti della legenda maior di Santa Caterina da Siena. Ha realizzato altre monumentali opere in pietra e in bronzo, specialmente altari e porte di Chiese, tra cui il Crocifisso della Madonna del Voto per il Duomo di Siena, il ciborio in bronzo per la Basilica di S. Maria di Provenzano, il Gavinone di Piazza del Campo. Il suo costante interesse perla salvaguardia del creato lo ha condotto a scolpire marmi monumentali per il museo subacqueo di Talamone(Casa dei pesci) con 21 blocchi di marmo di Carrara per fermare la pesca a strascico illegale. É del 1982 l’esordio poetico nell’antologia einaudiana dei Nuovi Poeti Italiani, con prefazione di Alfonso Berardinelli. Più volte finalista al Premio Viareggio, è considerato uno tra i più significativi poeti della sua generazione, commentato estimato dai maggiori poeti, artisti e intellettuali del secondo ‘900 quali Elsa Morante, Franco Fortini, Giorgio Caproni, Mario Luzi, Giovanni Raboni, Enzo Carli, Amnon Barzel, Giorgio Agamben e tanti altri.
Ha insegnato per molti anni all’Istituto d’Arte di Siena e all’Accademia di Carrara e Macerata.
Già Visiting Professor nell’Università S.M.U. di Dallas, ha insegnato per alcuni anni all’Università di Buffalo nella sezione italiana.