Chiara Panzieri
Scritto da
- Chiara Panzieri
- Federico Di Giambattista
Riprese e post-produzione
STUDIOZABALIK
Diretto da
Mirko Melchiorre
Fotografia
Alessandro Pezza
Prodotto da
ARTLOUDER
Bacche, Enologi e Vinattieri d’Italia
Come un pittore raccoglie i colori per dipingere una tela, o un compositore armonizza melodie e strumenti, nell’arte del vino l’enologo utilizza scienza e tecnica per emozionare i sensi di chi beve. Di più →.
Stagione
Teaser
1
L’Arte del Franciacorta
Non esistono grandi vini senza grandi storie e, quando si parla di Franciacorta, quella di Ca’ del Bosco è un simbolo da cui lasciarsi ispirare: una storia di passione, determinazione, sogni che hanno reso famoso nel mondo questo grande vino italiano.Un vino che è un’arte, un’arte da celebrare con l’arte, prodotto in una cantina che sta al ritmo del suo fascino, perché a Ca’ del Bosco la passione del suo fondatore per la bellezza si concretizza in ogni angolo grazie a sculture che la rendono una vera galleria a cielo aperto.
2
L’Architettura del vino: Piemonte e Veneto
Produttori d’eccellenza di Barolo e Barbaresco. Una grande passione per l’arte contemporanea e un profondo interesse verso l’architettura moderna, hanno portato la famiglia Ceretto a investire molto in settori apparentemente distanti al mondo dell’enologia, per il piacere della condivisione, della promozione culturale, artistica e architettonica.
Solide radici culturali e rispetto della tradizione costituiscono le basi di un marchio importante nella produzione di vini e spumanti “fatti a mano”. La cantina di Masottina, cuore tecnologico incastonato nelle colline di Ogliano e grande esempio di architettura funzionale, è il luogo dove è praticata un’enologia di rispetto.
3
La Sicilia innovativa
Rappresentante di un territorio che sa essere innovativo, Donnafugata investe non soltanto nel buono e sano ma anche nel bello integrando arte e vino, sostenendo musei e scavi archeologici.
Un fil rouge è la letteratura, il nome dell’azienda è tratto dal romanzo Il Gattopardo. Le etichette dei vini, vere e proprie opere d’arte, sono disegnate dall’artista Stefano Vitale.
Dall’Etna all’isola di Favignana passando per l’agro trapanese. Firriato crede fermamente che fare il vino sia un’arte che richiede rispetto per la natura, con produzioni limitate e di nicchia, destinate a wine-lover ricercati e innovativi.
4
Arte e design nei Feudi dell’Irpinia
Una delle più importanti visioni di Feudi di San Gregorio è credere che la nascita di un vino abbia lo stesso processo creativo di un’opera d’arte. Con questo approccio nascono le collaborazioni con grandi maestri e giovani di talento come Vedovamazzei, Marinella Senatore, Mimmo Jodice, volte a un continuo scambio di conoscenza e creatività fra il vino e l’arte. Massimo Vignelli, uno dei più grandi designer del nostro tempo, ha creato tutte le rivoluzionarie etichette di Feudi di San Gregorio; Fabio Novembre, visionario designer di fama mondiale, ha progettato la linea grafica della bottiglia DUBL ESSE, Hikaru Mori e Maurizio Zito sono gli architetti della nuova cantina. Simonit & Sirch guidano l’équipe dei Preparatori d’Uva con un metodo di formazione specifico per la potatura della vite.
5
Il Trentino Alto-Adige e il vino d’alta quota
La visione olistica è alla base di tutta l’attività di Alois Lageder, trasversale e interdisciplinare, inclusa l’arte contemporanea e la promozione di progetti di contenuto artistico, culturale e musicale. Nella cantina si posso ammirare opere d’arte contemporanea, oltre all’architettura dell’azienda, basata sull’uso di materiali biologici e di energie rinnovabili.
Cosa spinge 150 uomini di montagna a nascondere il loro vino per 8 anni nel cuore di una montagna di 2.000 metri? Forse la certezza che l’altitudine trasforma. Cantina Tramin è una realtà che riassume in sé tutti i caratteri tipici della propria terra: l’incanto della natura e le sue suggestioni polisensoriali, precisione creativa e produttiva.
6
Il Mandrolisai e i vini della longevità
Mandrolisai per tutti i sardi vuol dire vino. E’ un nome che si ricorda, perché quelli che nascono in questa regione sono vini speciali. I monti sono una presenza che cambia il clima, come i numi tutelari delle colline e delle vigne e hanno una forza che cambia la gente e i paesi. Così i vini, le vigne e la gente del Mandrolisai sono diversi da tutti gli altri, e simili fra loro perché portano la traccia delle montagne all’ombra delle quali nascono e crescono. L’ecosistema intatto e limpido della zona, consente uno sviluppo del ciclo di produzione vitivinicola in modo del tutto naturale, eliminando quasi totalmente ogni intervento fitosanitario. Il Mandrolisai è un vino non solo di grande qualità, ma fondamentalmente “biologico” già per naturale costituzione.
7
Puglia: i Primitivi alla conquista del mondo
La Puglia è terra che ammalia. La luce ne governa il paesaggio di ulivo, di vigna e di mare. Un contesto produttivo unico, dove la vite ha trovato il suo habitat ideale per produrre storia ed eccellenza. Da questo patrimonio Tenute Rubino trae forza e senso di appartenenza, producendo vini che hanno un forte legame con la tradizione, nel rispetto della sostenibilità ambientale e con l’aggiunta di una propria visione moderna e innovativa.
La storia del Primitivo si perde nella notte dei tempi. A raccontarcela è Produttori di Manduria, con la propria storia conservata in un ricco Museo di rilevanza etnografica e documentaria riguardo il millenario rapporto tra le genti di Manduria e l’Arte di far vino, nell’ala più antica e nelle ipogee cisterne della Cantina.
8
I vini nobili della Toscana
Dagli inventori del Brunello di Montalcino un nuovo progetto si affaccia nel mondo del vino: i Biondi Santi stupiscono di nuovo con il Castello di Montepo’, nel cuore della Maremma Toscana. Un luogo incantevole, ricco di storia, con un’estensione davvero notevole, acquistato dalla famiglia dello scrittore, drammaturgo, agente segreto inglese Henry Graham Greene.
Facente parte del Toscana Wine Architecture, un circuito di 14 cantine di eccellenza e di design, firmate dai grandi maestri dell’architettura, la Cantina Fonterutoli dei Marchesi Mazzei custodisce l’arte di colui che inventò e diffuse il Chianti nel 1398. Philip Mazzei fu amico di Franklin, Adams, Washington e Jefferson; quest’ultimo lo invitò ad introdurre la viticoltura a Monticello, in Virginia.
9
Le donne del vino e dell’arte in Umbria
Affidata alle instancabili mani di tre donne e proiettata nel mercato internazionale Lungarotti si distingue, oltre che per la qualità dei propri vini, per un importante investimento culturale che ha come esito la costituzione a Torgiano di un polo museale composto dal Museo del Vino e dal Museo dell’Olivo e dell’Olio, gestiti entrambi da una fondazione dedita alla ricerca e alla valorizzazione della cultura del vino in Italia. Teresa, fra le prime donne enologo in Italia, fondatrice del movimento “Donne del Vino”, conduce insieme alla sorella Chiara l’azienda di famiglia, coadiuvate dall’esperienza e la passione della madre Maria Grazia, insignita dal Presidente della Repubblica Italiana del Diploma di “Benemerito della Cultura e dell’Arte” per l’attività svolta in favore della valorizzazione dei Beni Culturali.
10
Le cantine, le nuove cattedrali
Veri e propri monumenti della vinificazione dalle forme architettoniche virtuose, che nascondono al proprio interno, oltre la produzione del vino, opere d’arte contemporanea esclusive. Sono le cantine del nostro tempo, edifici che non hanno più solo lo scopo di ospitare l’attività produttiva, ma anche l’ambizione di proporre un’immagine per il prodotto che ospitano. Questo connubio tra vino e architettura sempre più osmotico prende le forme di progetti spesso spettacolari, dove tradizione e innovazione si uniscono alla ricerca di un compromesso per un pubblico sempre più esigente. Un mondo incredibile, fatto di sensorialità a 360 gradi, nuova frontiera del turismo e degli appassionati di arte, architettura e design.